
LANFRANCO FOSSà
Lenny, all’anagrafe Lanfranco Fossà. Classe 1967, di Gambellara, frutto di una clamorosa scivolata dell’agosto 1966. Avevo già due fratelli ed i miei non volevano un altro figlio. Oggi le ecografie si fanno in ospedale ma nel 1967 si facevano in piazza oppure al bar! Secondo la forma della pancia della mamma dovevo essere una femmina, il nome era già deciso: Susanna.
Mi chiedo ancora come abbiano fatto a mettermi in cantiere! Mio fratello Martino aveva 90 giorni e non dormiva mai, Giuseppe aveva 32 mesi e non dormiva per colpa di martino. Si trovavano tutti dentro la stessa stanza in pensione a Jesolo. è probabile che io abbia due fratelli guardoni.
Quando si sono resi conto che Susanna aveva il pene, il babbo è corso a casa preso dal panico. Calendario alla mano è partito da maggio, mese della mia nascita ed è sceso. Al 23 giugno ha trovato San Lanfranco vescovo. Hanno avuto il coraggio di battezzarmi con questo nome. Un palese segno di vendetta nei miei confronti.
Quindi, un figlio non voluto che doveva essere femmina mentre in realtà è maschio. Non è facile venire al mondo già con due pendenze così.

"Go sempre zugà con me fradei da piccolo, finchè a un certo punto dea vita riva quel momento. El momento in cui tutti diventemo più grandi. El momento in cui metarse un grembiule te trasforma in uno scolaro.
Per ovvi motivi anagrafici, i me du fradei incominsia par primi la scuola e mi me son catà solo e spaesà; al punto tale che, a forza de pianti e capricci, go deciso de andare anca mi a scola. Sì, anche se non avevo l’età giusta! E i me ga portà! Gavevo 5 anni, i me gà messo in man na cartella (la recupero sulla F) piena de libri e senza grembiule indosso e i me gà accompagnà a scola.
Co xe sonà la campanella, tutti staltri xe entrà in classe e mì, come un pampano, so sta un’ora a vardare fora dalla finestra, finché, in lacrime, so tornà casa.
E questo xe stà el trauma che giustifica el fatto che tra mi e la scola ghe xe stà sempre un feeling tipo quelo che ghe xe tra un vegano e na tartare de puledro: gavevo talmente tanto scartavetrà i ovi a tutti per entrare nello stesso ambiente dal quale, pì vanti, no gavarìa visto l’ora de ‘ndar fora!"

"Così xe sta la mia carriera scolastica. Fino alla terza media me la son anca cavà, grazie soparattutto alle frequenti perturbazion de sciafe che girava in casa. Leggevo recentemente su FOCUS che in Russia i xe drio discutere na legge che prevede anche il carcere per quei genitori che ciapa i fioi a sciafe. Beh, con una legge così mì gavarìa avuo diversi ergastolani in casa.
Comunque il mio dramma se consuma alle superiori: Ragioneria! Dovì savere che mi sto alla matematica come le ostriche sta alla Nutella. E par cossa gheto scelto Ragioneria? Podarissi domandarme... enigmi dell’esistenza umana. Che a dirla tutta, vère sbajà l’indirizzo scolastico... xe anca umano. Xe insistere fin alla quinta che gà del patologico!"
"Quattro anni all’ITC ROSSELLI di Lonigo e 3 bocciature. Me mamma va a parlare con gli insegnanti e quando torna pare che la sia sta in Kosovo. Mi la rassicuro: mamma i ghe l’ha con mi, son il loro Capro Espiatorio. Ma la mamma no ghe mola, la vole che me ciapo el diploma. E quindi la me porta in città, a Vicenza, Scuola Privata G. Zanella: un arcipelago di ignoranza, densa che te podevi tajarla con la affettatrice. Un insieme de corpi reduci da una fuga de zervej. Al Zanella se podea fare anca tre anni in uno! El me pareva quasi un insulto: proprio a mì, che ne fazevo uno in do. Megalomani."
E comunque, dopo 7 anni, Lenny ce l'ha fatta ed è tornato nella sua Gambellara. O no?
Non rimane che andare a leccarsi le ferite nel circolo filosofico del paese… da cui la passione per la filosofia del nostro Lanfranco.
Il circolo filosofico di Gambellara è il Bureau Anonimi Reietti, ovvero il BAR! Per diversi anni l’elenco telefonico di Gambellara aveva più pagine di bar e osterie che di abitanti. Tutt’oggi, quando riesumano le salme, i corpi sono ancora integri, come le ciliegie sotto spirito. Alcuni, addirittura, hanno ancora il sorriso ebete da arzillo stampato in faccia.
Nella vita arriva però il momento di superare i propri limiti, andare oltre. Lanfranco non ci ha pensato 2 volte.
Prima vola a Brighton e si ferma qualche mese ad imparare l'inglese...




E poi va a vivere in Germania, un anno, in gelateria con camera soprastante, e impara anche il tedesco, prima di tornare poliglotta a Gambellara!

"Come feto star distante da un paese così? Non te poi mia. Te scappa delle perle meravigliose. Delle lezioni di vita.
Il lavoro invesse me ga portà a girare per il mondo. Sempre con la speranza de poder avere un giorno una vita meno itinerante. Più vicino a casa. Magari in un settore innovativo.
E dopo anni di viaggi in Germania, Olanda, Danimarca con paesaggi ripetutamente costellati de impianti eolici, fotovoltaici, alla fine ti accorgi che nel tuo territorio, vicino a casa tua, sta, sta, sta, spuntando (balbettando e guardando “C” che gira) una, una, una Pala eolica! BADIA CALAVENA. Il monte Pecora. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii anche per noi è arrivato finalmente il momento delle rinnovabili. E via subito dal sindaco che ha autorizzato l’impianto e comincio a farmi una cultura nell’eolico: costi, benefici, autorizzazioni, tempi, certificati, permessi; alla fine trovo anche un’azienda con la quale collaborare.
Parto alla ricerca di luoghi dove immagino soffi il vento giusto. La Lessinia diventa il mio terreno di caccia, sembravo un cane da tartufi. Piano piano entro in simbiosi col territorio, con la gente. Prendo accordi coi politici del luogo. Organizzo seminari, eventi a tema per spiegare l’argomento “energie rinnovabili”. Per far capire quanto importante sia cambiare rotta. Il mio motto diventa “non c’è vento da perdere”.
Preparo una bellissima presentazione in PowerPoint dove evidenzio come l’inizio dell’era industriale vada di pari passo con l’aumento di Co2 in atmosfera, quindi l’effetto serra, l’innalzamento delle temperature, il surriscaldamento."
E dopo mille peripezie, Lanfranco trova il suo pollo... "Perizia geologica, beni ambientali che decidono persino il colore del palo della turbina, ma alla fine... l’8 ottobre 2010 a Castelberto viene installata la prima turbina eolica di tutta la Lessinia! Che per quanto mi riguarda sarà anche l’ultima! Eh sì: 15 mesi par fare un impianto domestico… Par farghene uno industriale farìa ora ‘ndare in pension che sarìa ‘ncora drio comprare le marche da bollo!"


LENNY E IL TEATRO
Agente di commercio con la passione del palcoscenico.
Partecipa a laboratori condotti da Enzo Forleo, dal 2005 al 2007, e da Michela Ottolini, dal 2007 al 2009. Seminari con Carlos Maria Alsina, Annamaria Cianciulli, Paolo Nani, Simone Moretto.
Dal 2011 fa parte della compagnia TIRACA con la quale ha portato in scena:
Full Monty - prossimamente a nudo
tratto dal film di Peter Cattaneo - regia di Michela Ottolini
E ora dove andiamo?
tratto dall’omonimo film di Nadine Labaki - regia di Michela Ottolini
Le baruffe chiozzotte
di Carlo Goldoni - regia di Alessandro Albertin
Il borghese gentiluomo
di Molière regia di Michela Ottolini
Analisti per caso
di Maria Bianchi – regia di Michela Ottolini







"Per festeggiare il mio 50° compleanno ho pensato di mettere in piedi un monologo, per gli amici, e doveva essere una serata one shot. Così è nato "Fagheli anca a casa" che ha già visto il palco per 41 volte e ha dato via al percorso da monologhista di Lanfranco.
Questi i suoi monologhi:
Fagheli anca a casa (scopri di più)
di Lanfranco Fossà – regia Gianluca Elponti
Te rangito o feto da solo? (scopri di più)
di Lanfranco Fossà – regia Gianluca Elponti, Luca Mattinzioni, Alessio Mantovani
Esprimi un desiderio.
di Lanfranco Fossà – regia Matteo Spiazzi